La piccola me |
E' il peso che non mi toglierò mai. La mia zavorra.
Sono sempre stata (o non stata) abbastanza.
Da piccola ero abbastanza carina, ma non ero una di quelle bimbette che riempiresti di baci.
Un po' più cresciutella, prima dello sviluppo, ero abbastanza un maschiaccio, ma non abbastanza per giocare a calcio con i maschi, e quando smisero di fare la squadra mista (maschi e femmine) fui costretta a smettere.
Poi arrivò la pubertà, lo sviluppo, ed ero abbastanza brutta. No, non è vero, forse quello è stato l'unico momento in cui ero pienamente qualcosa. Orribile. Se non fosse stato per gli anni di apparecchi per i denti, oggi non avrei questo volto.
A scuola non ero abbastanza attenta, abbastanza impegnata. Però ero abbastanza brava nelle lingue straniere, e abbastanza intelligente da poter sperare in un buon impiego. Scrivevo abbastanza bene tanto da vincere un premio di poesia. Ma non abbastanza da crederci troppo.
Ballerina dall'età di sei anni, ero abbastanza talentuosa. Se mi spaccavo la schiena e ingoiavo quantità infinite di rospi, forse, e dico forse, potevo aspirare a fare la ballerina di fila.
Ho dato il sangue, altro che sudore. Ho dato sangue, tendini e cartilagini, ore ed ore ogni giorno in sala prove, per vedermi sempre passare avanti ad entrare in compagnia (la compagnia di danza della quale la mia insegnante era coreografa e fondatrice, e alla quale aspiravo, facendo anche da "panchina" quando necessario) ragazze più talentuose, o più leccaculo.
All'università ero abbastanza brava, quasi molto, ma non abbastanza da farmi sponsorizzare per quel master in Francia...
Adesso ho una vita abbastanza soddisfacente, abbastanza carina, abbastanza buona. Un lavoro abbastanza buono.
Ecco. E mi sono anche abbastanza rotta le palle.
Mi sa che su una cosa siamo pienamente d'accordo..
RispondiEliminahttp://mikelalice.wordpress.com/2011/01/05/parole-parole-parole/
è vero, alcune parole, suonano come condanne..
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