Non scrivo da settimane e decido di farlo adesso, quando dovrei essere in bagno ad imbellettarmi e a rendermi presentabile.
Tipico di me. E voglio anche scrivere senza filtrare i miei pensieri. Così, di getto. Correggo giusto i refusi (se me ne accorgo) per non postare parole incomprensibili.
Odio le festività. Ma più di tutti odio il Capodanno. Giuro, il mio non è il solito anticonformismo "per darsi un tono". Fin da piccolissima, ho sempre odiato queste ricorrenze. Principalmente credo che sia dovuto al fatto che se inizio a viverle con sincera voglia di godermele, poi mi creo aspettative. Le aspettative vengono puntualmente deluse. E io sto malissimo e piango. Così, preferisco tirarmene fuori.
La mia mamma mi racconta sempre di come questo mio approccio ai "grandi giorni del divertimento a tutti i costi" (Natale, Capodanno, Martedì Grasso, Ferragosto, compleanno...) sia congenito. Dal primo anno di età, quando ha tentato di mascherarmi per carnevale, ho rovinato trucco e costume con pianti isterici, nonché la festa a tutti. E ricordo di una volta, verso i 16 anni, che le amiche e l'allora fidanzatino maggiorenne mi convinsero ad andare in discoteca per Capodanno. Ricordo bene che finì con me seduta su un divano per ore, dopo una cena penosa, 60.000 lire buttate alle ortiche, il fidanzato ubriaco che rigò pure l'auto, un'amica che litigò con il suo ragazzo e si lasciarono, e un'altra che finì a fare porcherie sul divanetto vicino a me con un cesso inaudito.
Per carità, ricordo anche un paio di Ferragosto trascorsi degnamente, ma d'estate è più facile.
So che sarò di umore intrattabile, che odierò tutte le banalità dette, gli auguri, i bacetti e gli abbracci non richiesti, i sorrisi, l'ostentata felicità di ritrovarsi a far finta che non sia un giorno come tutti gli altri, e che domani inizierà il nuovo anno, e che quando apriremo gli occhi saremo tutti belli, ricchi e con la casa sulla spiaggia in un atollo (senza IMU).
Ecco. Ho voglia di piangere. E più faccio così e più che mi domando: ma perché non me la godo e sto serena e basta? Quante energie sto sprecando?
E più che mi faccio queste domande, e più che mi incazzo con me stessa e con il mondo perché non ci riesco.
Forse ho fatto male a scrivere questo post. Forse non è il luogo dove sfogare i propri pensieri. Forse a chi lo leggerà non importerà un cazzo. E quindi che cosa l'ho scritto a fare?
Basta, devo uscire da questo vortice autodistruttivo.
Divertitevi almeno voi, sempre che vogliate farlo.
Ciao.
Non sei la sola.
RispondiEliminaAnch'io vivo come te le feste, e litigo puntualmente con la moglie che invece è tutta presa a fare e organizzare.
Io quei giorni li passerei tranquillamente a casa, in pigiama, a riposare e ricaricare le pile per i giorni normali.
Cmq anche questo è passato!
Auguri!!
io odio in ordine d'importanza: natale,genetliaco,capodanno,carnevali eccc...vivendo a siena poi dove la scelte in certe occasioni è pure quella che é... ma ho trovato una soluzione simile a tua, aspettative Zero e tutta improvvisazione...quello che succede succede anche perché alla fine se sul calendario non ci fosse scritto in rosso sarebbe un gg come un altro...
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