Parliamone.
Cosa è il piacere. Cosa vuol dire e come ce lo procuriamo.
Non so voi, ma posso dire come mi procuro il mio.
In effetti il piacere è qualcosa di molto soggettivo, e quindi anche la sua individuazione (che potrebbe anche voler dire dove trovarlo in un individuo) può essere difficile. Alla fine da queste parti si dice "Tutti i gusti son gusti, disse quello che pocciava le palle del letto"...e con questa citazione popolare, potrei anche chiudere qui il post e andare a cena.
Ma torniamo a me. (e dai lettori si alza il lamento: "eeeehhhh...egocentrica....sempre te, solo te....abbassa la cresta bbella!" e io: "oh ma che cazzo volete, il blog è il mio, e poi se non ero egocentrica neanche lo aprivo un blog, in fondo se lo faccio è per farmi leggere, anche da degli stronzi come voi, e soddisfare il mio ego, no???")
Dicevo...cosa vuol dire il piacere e come me lo procuro.
Non lo spacciano all'uscita delle scuole, e raramente nelle discoteche. Intanto. (credetemi, il sesso occasionale che si trova nei locali a me non hai mai soddisfatto particolarmente)
Per me il piacere è tale quando appaga uno o più dei miei sensi.
La vista: un bel panorama dalla vetta raggiunta dopo una camminata in montagna o dopo un'arrampicata, una mostra di fotografia, o di un'artista in genere che mi interessi, la lettura di un buon libro, un bel culo che passa per strada, guardare la neve che cade, fissare per ore la gatta che dorme.
Il tatto: scegliere un vestito in un negozio toccando la stoffa per capire se ci piacerà averla a contatto con la pelle, il freddo della bottiglia di birra ghiacciata in piazza nelle sere d'estate con gli amici, accarezzare la mia gatta, delle labbra umide che mi sfiorano, mangiare l'arrosto con le mani, sentire l'erba fresca sotto i piedi, arrampicare sulla roccia e sentire le dita aggrapparsi a due millimetri di sporgenza come fossero un maniglione anti-panico.
Il gusto: degustare il tè caldo nelle sue diverse tipologie, così come le birre, o il vino, del cioccolato fondente amaro il più possibile che ti si scioglie lento tra la lingua ed il palato, leccare la stagnola dello yogurt, il retrogusto amarognolo della mia rossa doppio malto preferita, il gusto che ti rimane in bocca dopo il sesso.
L'udito: i miagolii gutturali della mia gatta quando mi chiede le coccole, la musica rock ad alto volume "fin quando lo stereo la può sopportare" (citando Daniele Silvestri), il concerto per violino in mi minore op.64 di Mendelssohn, i fischi del vento quando tira forte e io sono sotto le coperte, le volgarità dette a letto nell'impeto della passione, una fragorosa risata.
L'olfatto: questo è il senso che preferisco, capace di rievocare addirittura i ricordi degli altri sensi...annusare un vino nuovo, l'odore della pelle di una persona nell'incavo tra il collo e la spalla, l'erba appena tagliata che mi riporta alle domeniche mattina di quando ero piccola, l'asfalto bagnato dopo una pioggia estiva, il profumo del sottobosco di quando andavo a cercare il terriccio con mio padre, la puzza di cane bagnato, la carne alla brace, la polvere dei libri in biblioteca quando studiavo. Potrei andare avanti per ore e fare un elenco solo di odori che mi piacciono e mi provocano subito piacere.
Ecco, ci sono alcune attività che sono capaci di procurare un piacere immenso, sapendo combinare e stimolare più sensi contemporaneamente. Queste attività sono: mangiare, e fare sesso.
(e qui sento di nuovo i lettori: "eeeehh...ma te c'hai 'na fissa...pensi solo a quello...sei una porca". E io: "oh! porca a chi?? guardate che vi querelo tutti! andate a mangiare al McDonald's con un cesso che non ve la darà e smettete di rompermi le palle!"...a proposito, credo che non possa andare avanti così questo rapporto, diamoci tutti una calmata, che ne dite?)
(sì sono pazza e sto facendo tutto da sola, ne sono consapevole)
Vedere una persona mangiare, capire come mangia e come utilizza i propri sensi, può dare molte indicazioni di come farà sesso. Diffidate di chi sceglie il piatto che ritiene più rassicurante, non sarà una persona capace di osare. Diffidate da chi viviseziona il cibo come se stesse facendo un'operazione chirurgica, perché anche a letto sarà incline a "schifarsi" per un niente. Evitate come la peste chi trangugia tutto senza respirare fino a sazietà raggiunta, perché anche a letto farà lo stesso, e il sesso sarà un'arruffata e poco appagante corsa al raggiungimento dell'orgasmo. Ancor peggio chi non presta attenzione al piatto che ha davanti, e se glielo portano con un'impiattatura interessante non ci farà affatto e caso e lo rovinerà ancora prima che tocchi il tavolo; ecco...faranno così anche davanti al partner, scelto per soddisfare un bisogno, e non perché piace. Aborrite chi non ha il coraggio di sporcarsi le mani, o di annusare tutto per poter godere anche di quelle sostanze volatili che altrimenti andrebbero perse. Queste persone a letto avranno mani inesperte e poco intraprendenti, e forse si lavano poco (o troppo, se ossessionati dagli odori in senso opposto).
Insomma. Per concludere, dato che già sento che vi lamentate perché l'ho fatta troppo lunga. Non bisogna vivere per piacere, ma per il piacere, e procurarsene il più possibile finché ci è possibile. E fate sesso con chi condivide il vostro modo di stare a tavola. Ci sono ben più alte probabilità di intesa.
Pensieri sparsi, racconti quasi veri, racconti quasi inventati, sfoghi, impressioni, e tutto il resto.
martedì 13 marzo 2012
venerdì 9 marzo 2012
Anni '80...per non dire altro.
Io gli anni '80 li ho vissuti, tutti tutti.
Ma ero piccola (non che ora sia altissima...), essendo nata nel 1980, quindi li ho vissuti facendomeli entrare nella pelle senza capirli. Sono una figlia di quegli anni e come ogni figlia, li capisco solo ora, raggiunta l'età della ragione. Ragione...sì vabbè, se poi vogliamo discutere sulla veridicità di questa espressione si apre un altro capitolo e non parlo degli anni '80.
Grazie ad un utente twitter, mi sono ritrovata a pensare ai Big Babol. Credo che se oggi riesco a masticare carne dura come cuoio, a serrare la bocca per evitare di dire cose che non dovrei, o a sganasciarmi come un serpente, è grazie all'allenamento fatto con quelle gomme da masticare. Ve lo ricordate poi che bolle si riuscivano a fare?? Quanto era più bello... E i sapori... Impazzii quando uscirono quelli con la pappetta scoppiettante dentro.
Degli anni '80 ricordo anche il mio giradischi, ed il primo 45 giri che mi comprò mia madre che non fosse di un cartone animato: Luis Miguel - Noi Ragazzi di Oggi.
Poi uno si domanda perché sono cresciuta così...
Ricordo il mio primo poster pseudo-erotico, a 6 anni, in cameretta. Era una foto di Simon LeBon a petto nudo. Mia madre quando vide che l'avevo attaccata al muro andò su tutte le furie e me la fece staccare. Ci rimasi malissimo, ma credo che le girassero soprattutto per lo scotch sull'intonaco...
I miei anni '80 sono stati quelli del "Drive In", con Vito Catozzo e il paninaro (nonché il Tenerone...Piiiippo pippo pippooooo). Dei film trash tipo "Grandi Magazzini". Di "Colpo Grosso", che quando rimanevo a dormire dai compagni di scuola, lo guardavamo di nascosto e poi ridevamo con il naso per non farci sentire.
Sono stati anche gli anni in cui mia mamma la domenica mattina faceva le pulizie mettendo i vinili di Genesis e Alan Parsons Project. (e qui però si spiegano anche altre cose).
Ricordo con dolore la fine di quella decade con il grande Milan di Arrigo Sacchi ed il tridente olandese. Ricordo il sopraggiungere della pubertà e della prima fase di ormoni in subbuglio in contemporanea con gli anni '90... Le prime vere boyband ed il grunge, rispettivamente sostegno dei miei primi sogni erotici e dei miei primi disagi adolescenziali.
E poi mi trovo in fondo a questo post, a rileggerlo per correggere eventuali refusi (che non vedo mai e me ne accorgo solo dopo aver già pubblicato) e mi rendo conto di aver scritto una sfilza di banalità. Questi sono stati gli anni '80 di tutti, con qualche ricordo in più o in meno, con esperienze di vita leggermente diverse da collegare ad ognuno di questi fatti. E invece mi ribolle dentro tutta un'incazzatura che vorrebbe esplodere ma che io soffoco. Ecco. Forse ho scritto un post così poco personale perché se oggi mi apro puzzo di acredine, rabbia e delusione.
Quindi tenetevi questa pappardella sugli anni '80. Anzi, se avete da aggiungere cose, fate pure. Scarabocchiateci pure sopra.
Ma ero piccola (non che ora sia altissima...), essendo nata nel 1980, quindi li ho vissuti facendomeli entrare nella pelle senza capirli. Sono una figlia di quegli anni e come ogni figlia, li capisco solo ora, raggiunta l'età della ragione. Ragione...sì vabbè, se poi vogliamo discutere sulla veridicità di questa espressione si apre un altro capitolo e non parlo degli anni '80.
Grazie ad un utente twitter, mi sono ritrovata a pensare ai Big Babol. Credo che se oggi riesco a masticare carne dura come cuoio, a serrare la bocca per evitare di dire cose che non dovrei, o a sganasciarmi come un serpente, è grazie all'allenamento fatto con quelle gomme da masticare. Ve lo ricordate poi che bolle si riuscivano a fare?? Quanto era più bello... E i sapori... Impazzii quando uscirono quelli con la pappetta scoppiettante dentro.
Degli anni '80 ricordo anche il mio giradischi, ed il primo 45 giri che mi comprò mia madre che non fosse di un cartone animato: Luis Miguel - Noi Ragazzi di Oggi.
Poi uno si domanda perché sono cresciuta così...
Ricordo il mio primo poster pseudo-erotico, a 6 anni, in cameretta. Era una foto di Simon LeBon a petto nudo. Mia madre quando vide che l'avevo attaccata al muro andò su tutte le furie e me la fece staccare. Ci rimasi malissimo, ma credo che le girassero soprattutto per lo scotch sull'intonaco...
I miei anni '80 sono stati quelli del "Drive In", con Vito Catozzo e il paninaro (nonché il Tenerone...Piiiippo pippo pippooooo). Dei film trash tipo "Grandi Magazzini". Di "Colpo Grosso", che quando rimanevo a dormire dai compagni di scuola, lo guardavamo di nascosto e poi ridevamo con il naso per non farci sentire.
Sono stati anche gli anni in cui mia mamma la domenica mattina faceva le pulizie mettendo i vinili di Genesis e Alan Parsons Project. (e qui però si spiegano anche altre cose).
Ricordo con dolore la fine di quella decade con il grande Milan di Arrigo Sacchi ed il tridente olandese. Ricordo il sopraggiungere della pubertà e della prima fase di ormoni in subbuglio in contemporanea con gli anni '90... Le prime vere boyband ed il grunge, rispettivamente sostegno dei miei primi sogni erotici e dei miei primi disagi adolescenziali.
E poi mi trovo in fondo a questo post, a rileggerlo per correggere eventuali refusi (che non vedo mai e me ne accorgo solo dopo aver già pubblicato) e mi rendo conto di aver scritto una sfilza di banalità. Questi sono stati gli anni '80 di tutti, con qualche ricordo in più o in meno, con esperienze di vita leggermente diverse da collegare ad ognuno di questi fatti. E invece mi ribolle dentro tutta un'incazzatura che vorrebbe esplodere ma che io soffoco. Ecco. Forse ho scritto un post così poco personale perché se oggi mi apro puzzo di acredine, rabbia e delusione.
Quindi tenetevi questa pappardella sugli anni '80. Anzi, se avete da aggiungere cose, fate pure. Scarabocchiateci pure sopra.
mercoledì 15 febbraio 2012
7 sassolini
Torno a scrivere dopo un po'.
Sono stata impegnata, poi demotivata, poi distratta e ora malata.
Ecco, da malata ho trovato la condizione ideale per tornare a scrivere. E in questo post ho voglia di togliermi un po' di sassolini dalle scarpe.:
1- curare un blog non mio (quello dell'azienda) mi ha inaridita; scrivere cose che non sento e che non penso mi esaurisce più di quanto credessi;
2- la neve sta bene in montagna, qui rompe il cazzo e basta;
3- sto leggendo un brutto libro, e mi sono impuntata, voglio finirlo; dire perché è brutto è come spiegare perché invece ...non so... perché "Cime tempestose" è stupendo; è un libro scritto da una persona che conosco, e quindi non dirò altro solo perché non voglio ferirlo, ma è scritto come se fosse stato usato il Bignami di una scuola di letteratura, con una scrittura banale, non creativa, seguendo i cliché dello scrittore in erba;
4- Adele che ha vinto ai Grammy ben 6 awards mi fa pensare che vi piace davvero tanto deprimervi oh...per carità...gran voce...ma è troppo, troppo lamentosa e triste...
5- provo sentimenti omicidi nei confronti di chi mi dice quelle cazzo di frasi new age tipo "sorridi che la vita ti sorriderà", "sii felice e risplendi sotto il sole perché lui è lì per darti calore e gioia", "se affronti il giorno con il sorriso tutto sarà più facile"....cazzate...inutili cazzate...star lì con quei sorrisi beoni a farsi scivolare le cose addosso perché "c'è tanto per cui valga la pena essere felici" è il modo più semplice per farsi inculare ed esserne pure grati...che in ambito puramente sessuale può piacere o meno, ma in senso metaforico non è una gran cosa;
6- Guglielmo Scilla si è perso nei meandri delle marchette, delle leccate di culo, dei facili guadagni e delle lusinghe false e approfittatrici; chi è? è uno youtuber, uno che è diventato famoso grazie a video simpatici e irriverenti, a improbabili travestimenti e alla capacità di essere specchio riflettente (e che fa riflettere) della sua generazione; poi ha fatto la prima vera serie web italiana, Freaks, co-producendola con altri youtubers veramente bravi (adesso mi sorge il dubbio, forse più bravi di lui?) e sfondando definitivamente; da lì una trasmissione a radio deejay, un film con quel viscido di Boldi e tra poco in uscita un libro, edito Feltrinelli (cosa che mi fa accapponare la pelle) con "Le dieci regole per far innamorare"...scritto da un single...di 25 anni (o giù diu lì..non so l'età esatta)...cioè...ma che cazzo ne sa? è così evidente anche solo dal titolo che è un libro richiama-fighettine adolescenti; oggi un libro lo fanno scrivere a chiunque basta che abbia già quel bacino di utenza che garantisce la vendita di almeno quelle migliaia di copie perché il gioco valga la candela...i suoi video stanno peggiorando, ormai tanto lo guardano comunque, ha le adolescenti sbavanti che lo idolatrano, potrebbe fare un video scaccolandosi e basta, e avrebbe milioni di visualizzazioni comunque...mi dispiace dirlo...ma la sua creatività l'ha venduta, neanche al Dio Danaro, ma al Dio Visibilità...non mi stupirei a vederlo tra qualche anno all'Isola dei Famosi;
7- vorrei scrivere è vero, ma visto il punto 6, sono certa di due cose, ovvero che non ho quel bacino di utenza necessaria a farmi pubblicare e che non vorrei mai (in caso di un'eventuale pubblicazione) finire a riempire gli scaffali con improbabili pagine come il libro di cui al punto 3...ce ne sono già troppi di incompetenti in giro con la convinzione di essere degli artisti...lo vedo anche intorno a me, nel ristretto ed esclusivista circolo di personaggi improvvisatisi artisti della mia città...sono tutti dj, fotografi, scultori, attori...ridicoli piccoli figuri che si vomitato parole e lusinghe l'uno sull'altro, autoalimentando la loro convinzione di incompresi geni.
Ah, per chi ogni tanto me lo chiede, sì, sono sempre incazzata io. Ma è un'incazzatura in senso lato...è un'attitude, un modo di prendere le cose...è un approccio critico, di petto a tutto ciò che mi circonda...in realtà rido moltissimo e molto spesso...quindi (vedi punto 5), non c'è bisogno che mi suggeriate di sorridere ok?
Bonnie
Sono stata impegnata, poi demotivata, poi distratta e ora malata.
Ecco, da malata ho trovato la condizione ideale per tornare a scrivere. E in questo post ho voglia di togliermi un po' di sassolini dalle scarpe.:
1- curare un blog non mio (quello dell'azienda) mi ha inaridita; scrivere cose che non sento e che non penso mi esaurisce più di quanto credessi;
2- la neve sta bene in montagna, qui rompe il cazzo e basta;
3- sto leggendo un brutto libro, e mi sono impuntata, voglio finirlo; dire perché è brutto è come spiegare perché invece ...non so... perché "Cime tempestose" è stupendo; è un libro scritto da una persona che conosco, e quindi non dirò altro solo perché non voglio ferirlo, ma è scritto come se fosse stato usato il Bignami di una scuola di letteratura, con una scrittura banale, non creativa, seguendo i cliché dello scrittore in erba;
4- Adele che ha vinto ai Grammy ben 6 awards mi fa pensare che vi piace davvero tanto deprimervi oh...per carità...gran voce...ma è troppo, troppo lamentosa e triste...
5- provo sentimenti omicidi nei confronti di chi mi dice quelle cazzo di frasi new age tipo "sorridi che la vita ti sorriderà", "sii felice e risplendi sotto il sole perché lui è lì per darti calore e gioia", "se affronti il giorno con il sorriso tutto sarà più facile"....cazzate...inutili cazzate...star lì con quei sorrisi beoni a farsi scivolare le cose addosso perché "c'è tanto per cui valga la pena essere felici" è il modo più semplice per farsi inculare ed esserne pure grati...che in ambito puramente sessuale può piacere o meno, ma in senso metaforico non è una gran cosa;
6- Guglielmo Scilla si è perso nei meandri delle marchette, delle leccate di culo, dei facili guadagni e delle lusinghe false e approfittatrici; chi è? è uno youtuber, uno che è diventato famoso grazie a video simpatici e irriverenti, a improbabili travestimenti e alla capacità di essere specchio riflettente (e che fa riflettere) della sua generazione; poi ha fatto la prima vera serie web italiana, Freaks, co-producendola con altri youtubers veramente bravi (adesso mi sorge il dubbio, forse più bravi di lui?) e sfondando definitivamente; da lì una trasmissione a radio deejay, un film con quel viscido di Boldi e tra poco in uscita un libro, edito Feltrinelli (cosa che mi fa accapponare la pelle) con "Le dieci regole per far innamorare"...scritto da un single...di 25 anni (o giù diu lì..non so l'età esatta)...cioè...ma che cazzo ne sa? è così evidente anche solo dal titolo che è un libro richiama-fighettine adolescenti; oggi un libro lo fanno scrivere a chiunque basta che abbia già quel bacino di utenza che garantisce la vendita di almeno quelle migliaia di copie perché il gioco valga la candela...i suoi video stanno peggiorando, ormai tanto lo guardano comunque, ha le adolescenti sbavanti che lo idolatrano, potrebbe fare un video scaccolandosi e basta, e avrebbe milioni di visualizzazioni comunque...mi dispiace dirlo...ma la sua creatività l'ha venduta, neanche al Dio Danaro, ma al Dio Visibilità...non mi stupirei a vederlo tra qualche anno all'Isola dei Famosi;
7- vorrei scrivere è vero, ma visto il punto 6, sono certa di due cose, ovvero che non ho quel bacino di utenza necessaria a farmi pubblicare e che non vorrei mai (in caso di un'eventuale pubblicazione) finire a riempire gli scaffali con improbabili pagine come il libro di cui al punto 3...ce ne sono già troppi di incompetenti in giro con la convinzione di essere degli artisti...lo vedo anche intorno a me, nel ristretto ed esclusivista circolo di personaggi improvvisatisi artisti della mia città...sono tutti dj, fotografi, scultori, attori...ridicoli piccoli figuri che si vomitato parole e lusinghe l'uno sull'altro, autoalimentando la loro convinzione di incompresi geni.
Ah, per chi ogni tanto me lo chiede, sì, sono sempre incazzata io. Ma è un'incazzatura in senso lato...è un'attitude, un modo di prendere le cose...è un approccio critico, di petto a tutto ciò che mi circonda...in realtà rido moltissimo e molto spesso...quindi (vedi punto 5), non c'è bisogno che mi suggeriate di sorridere ok?
Bonnie
sabato 31 dicembre 2011
Ecco cosa faccio a Capodanno.
Ho deciso di scrivere adesso, anziché prepararmi per la cena di Capodanno.
Non scrivo da settimane e decido di farlo adesso, quando dovrei essere in bagno ad imbellettarmi e a rendermi presentabile.
Tipico di me. E voglio anche scrivere senza filtrare i miei pensieri. Così, di getto. Correggo giusto i refusi (se me ne accorgo) per non postare parole incomprensibili.
Odio le festività. Ma più di tutti odio il Capodanno. Giuro, il mio non è il solito anticonformismo "per darsi un tono". Fin da piccolissima, ho sempre odiato queste ricorrenze. Principalmente credo che sia dovuto al fatto che se inizio a viverle con sincera voglia di godermele, poi mi creo aspettative. Le aspettative vengono puntualmente deluse. E io sto malissimo e piango. Così, preferisco tirarmene fuori.
La mia mamma mi racconta sempre di come questo mio approccio ai "grandi giorni del divertimento a tutti i costi" (Natale, Capodanno, Martedì Grasso, Ferragosto, compleanno...) sia congenito. Dal primo anno di età, quando ha tentato di mascherarmi per carnevale, ho rovinato trucco e costume con pianti isterici, nonché la festa a tutti. E ricordo di una volta, verso i 16 anni, che le amiche e l'allora fidanzatino maggiorenne mi convinsero ad andare in discoteca per Capodanno. Ricordo bene che finì con me seduta su un divano per ore, dopo una cena penosa, 60.000 lire buttate alle ortiche, il fidanzato ubriaco che rigò pure l'auto, un'amica che litigò con il suo ragazzo e si lasciarono, e un'altra che finì a fare porcherie sul divanetto vicino a me con un cesso inaudito.
Per carità, ricordo anche un paio di Ferragosto trascorsi degnamente, ma d'estate è più facile.
So che sarò di umore intrattabile, che odierò tutte le banalità dette, gli auguri, i bacetti e gli abbracci non richiesti, i sorrisi, l'ostentata felicità di ritrovarsi a far finta che non sia un giorno come tutti gli altri, e che domani inizierà il nuovo anno, e che quando apriremo gli occhi saremo tutti belli, ricchi e con la casa sulla spiaggia in un atollo (senza IMU).
Ecco. Ho voglia di piangere. E più faccio così e più che mi domando: ma perché non me la godo e sto serena e basta? Quante energie sto sprecando?
E più che mi faccio queste domande, e più che mi incazzo con me stessa e con il mondo perché non ci riesco.
Forse ho fatto male a scrivere questo post. Forse non è il luogo dove sfogare i propri pensieri. Forse a chi lo leggerà non importerà un cazzo. E quindi che cosa l'ho scritto a fare?
Basta, devo uscire da questo vortice autodistruttivo.
Divertitevi almeno voi, sempre che vogliate farlo.
Ciao.
mercoledì 14 dicembre 2011
Che cos'è l'amor...
Questo è un brevissimo post...un postino quasi.
Vi riporto qui di seguito una piccola perla. Io la adoro. Fatene ciò che volete.
"Ho scoperto di amarti
- oltre ogni dubbio -
il giorno in cui, piantando un chiodo nel muro,
ti sei ammaccato col martello
e a me ha cominciato a sanguinare il pollice."
[da "Mi fa male la pancia del cuore" - Jairo Anìbal Nino - Sonzogno Editore]
Vi riporto qui di seguito una piccola perla. Io la adoro. Fatene ciò che volete.
"Ho scoperto di amarti
- oltre ogni dubbio -
il giorno in cui, piantando un chiodo nel muro,
ti sei ammaccato col martello
e a me ha cominciato a sanguinare il pollice."
[da "Mi fa male la pancia del cuore" - Jairo Anìbal Nino - Sonzogno Editore]
mercoledì 7 dicembre 2011
Quell'ora in più..
Suona la sveglia. Apro gli occhi. La spengo.
Richiudo gli occhi.
Non era quella vera. Quella arriva tra un'ora.
Questa, era quella per godersela.
Adesso ho un'ora in cui assaporare il dormiveglia,
costruire i miei sogni, farli vivere.
Essere cosciente di quanto sia bello stare a letto,
ma non abbastanza cosciente per avere il controllo
della mia fantasia.
Adesso, posso far succedere tutto.
60 minuti, il mio limbo.
Inviolato, inviolabile, invisibile.
Spesso, sì, spesso questi minuti si popolano di desideri
e di passione
e di brividi, che non hanno nome, faccia, sesso.
Poi suona di nuovo la sveglia.
Durano troppo poco 60 minuti, sono un'ora appena.
domenica 4 dicembre 2011
Anche io un tempo, lo facevo. (il mio approccio al Natale)
Quando ero piccola anche io facevo il presepe. E l'albero pure, ma era una schifezza quello, quindi non ne parlerò.
I primi presepi erano classici, con montagne, laghi, muschio (o meglio, borraccina), migliaia di personaggi e l'immancabile neve. Li faceva mia madre. Io più che altro ci mettevo le mani e li distruggevo (ero troppo piccola).
Poi piano piano è iniziato il delirio. Il primo passo l'ha fatto mia madre. Povera donna, non era cosciente che stava varcando il punto di non ritorno.
[chi è particolarmente credente, potrebbe trovare il resto del post sacrilego e blasfemo, quindi smetta di leggere qui]
Avevamo abitudine di mettere il bambin Gesù nella mangiatoia solo quando fosse scoccata la mezzanotte. Io lo nascondevo dietro la capanna, andavo a messa coi compagni di catechismo, e quando tornavo mia madre l'aveva messo al suo posto.
![]() |
I paciocchini |
Ecco, ce ne mise uno con il pannolino rosa fluo.
Vi risparmio le grida che cacciai io per tutta la notte di Natale.
Da lì in poi, non c'è stato fine al peggio.
Soldatini che imbracciavano fucili. Tartarughe ninja grandi il doppio di Giuseppe e Maria. Dinosauri. Gli omini gialli della lego e quelli del galeone della Playmobil.
Quando ormai ero cresciutella avevo avuto l'idea di infilarci Ken (sì, il marito di Barbie, che si ciulava la sua amica mulatta, almeno a casa mia), ma poi sembrava troppo Godzilla tra i grattacieli di New York.
Gli ultimi anni poi, prima che smettessi, visto che ero già grandicella e andavo alle superiori, e avevo sviluppato una coscienza sociale e politica, volevo farlo filologicamente corretto e ecologico. Così fu ambientato nel deserto, con grotte rocciose e dune fatte di carta da pacchi gialla. Carta crespa colorata per fare la paglia all'interno della grotta, e per fare la vegetazione intorno all'oasi con le palme, e un laghetto fatto con un vecchio specchio. Niente neve e il bambin Gesù colorato coi pennarelli per farlo meno "ariano".
Ma soprattutto: NIENTE NEVE CAZZO. Non nevicava in Giudea 2000 anni fa. Credetemi.
Adesso...niente presepe, niente albero, niente addobbi. Solo la festa di compleanno della Lela. Ma questa...è un'altra storia.
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