martedì 13 marzo 2012

Il piacere.

Parliamone.
Cosa è il piacere. Cosa vuol dire e come ce lo procuriamo.
Non so voi, ma posso dire come mi procuro il mio.
In effetti il piacere è qualcosa di molto soggettivo, e quindi anche la sua individuazione (che potrebbe anche voler dire dove trovarlo in un individuo) può essere difficile. Alla fine da queste parti si dice "Tutti i gusti son gusti, disse quello che pocciava le palle del letto"...e con questa citazione popolare, potrei anche chiudere qui il post e andare a cena.
Ma torniamo a me. (e dai lettori si alza il lamento: "eeeehhhh...egocentrica....sempre te, solo te....abbassa la cresta bbella!" e io: "oh ma che cazzo volete, il blog è il mio, e poi se non ero egocentrica neanche lo aprivo un blog, in fondo se lo faccio è per farmi leggere, anche da degli stronzi come voi, e soddisfare il mio ego, no???")
Dicevo...cosa vuol dire il piacere e come me lo procuro.
Non lo spacciano all'uscita delle scuole, e raramente nelle discoteche. Intanto. (credetemi, il sesso occasionale che si trova nei locali a me non hai mai soddisfatto particolarmente)
Per me il piacere è tale quando appaga uno o più dei miei sensi.
La vista: un bel panorama dalla vetta raggiunta dopo una camminata in montagna o dopo un'arrampicata, una mostra di fotografia, o di un'artista in genere che mi interessi, la lettura di un buon libro, un bel culo che passa per strada, guardare la neve che cade, fissare per ore la gatta che dorme.
Il tatto: scegliere un vestito in un negozio toccando la stoffa per capire se ci piacerà averla a contatto con la pelle, il freddo della bottiglia di birra ghiacciata in piazza nelle sere d'estate con gli amici, accarezzare la mia gatta, delle labbra umide che mi sfiorano, mangiare l'arrosto con le mani, sentire l'erba fresca sotto i piedi, arrampicare sulla roccia e sentire le dita aggrapparsi a due millimetri di sporgenza come fossero un maniglione anti-panico.
Il gusto: degustare il tè caldo nelle sue diverse tipologie, così come le birre, o il vino, del cioccolato fondente amaro il più possibile che ti si scioglie lento tra la lingua ed il palato, leccare la stagnola dello yogurt, il retrogusto amarognolo della mia rossa doppio malto preferita, il gusto che ti rimane in bocca dopo il sesso.
L'udito: i miagolii gutturali della mia gatta quando mi chiede le coccole, la musica rock ad alto volume "fin quando lo stereo la può sopportare" (citando Daniele Silvestri), il concerto per violino in mi minore op.64 di Mendelssohn, i fischi del vento quando tira forte e io sono sotto le coperte, le volgarità dette a letto nell'impeto della passione, una fragorosa risata.
L'olfatto: questo è il senso che preferisco, capace di rievocare addirittura i ricordi degli altri sensi...annusare un vino nuovo, l'odore della pelle di una persona nell'incavo tra il collo e la spalla, l'erba appena tagliata che mi riporta alle domeniche mattina di quando ero piccola, l'asfalto bagnato dopo una pioggia estiva, il profumo del sottobosco di quando andavo a cercare il terriccio con mio padre, la puzza di cane bagnato, la carne alla brace, la polvere dei libri in biblioteca quando studiavo. Potrei andare avanti per ore e fare un elenco solo di odori che mi piacciono e mi provocano subito piacere.
Ecco, ci sono alcune attività che sono capaci di procurare un piacere immenso, sapendo combinare e stimolare più sensi contemporaneamente. Queste attività sono: mangiare, e fare sesso.
(e qui sento di nuovo i lettori: "eeeehh...ma te c'hai 'na fissa...pensi solo a quello...sei una porca". E io: "oh! porca a chi?? guardate che vi querelo tutti! andate a mangiare al McDonald's con un cesso che non ve la darà e smettete di rompermi le palle!"...a proposito, credo che non possa andare avanti così questo rapporto, diamoci tutti una calmata, che ne dite?)
(sì sono pazza e sto facendo tutto da sola, ne sono consapevole)
Vedere una persona mangiare, capire come mangia e come utilizza i propri sensi, può dare molte indicazioni di come farà sesso. Diffidate di chi sceglie il piatto che ritiene più rassicurante, non sarà una persona capace di osare. Diffidate da chi viviseziona il cibo come se stesse facendo un'operazione chirurgica, perché anche a letto sarà incline a "schifarsi" per un niente. Evitate come la peste chi trangugia tutto senza respirare fino a sazietà raggiunta, perché anche a letto farà lo stesso, e il sesso sarà un'arruffata e poco appagante corsa al raggiungimento dell'orgasmo. Ancor peggio chi non presta attenzione al piatto che ha davanti, e se glielo portano con un'impiattatura interessante non ci farà affatto e caso e lo rovinerà ancora prima che tocchi il tavolo; ecco...faranno così anche davanti al partner, scelto per soddisfare un bisogno, e non perché piace. Aborrite chi non ha il coraggio di sporcarsi le mani, o di annusare tutto per poter godere anche di quelle sostanze volatili che altrimenti andrebbero perse. Queste persone a letto avranno mani inesperte e poco intraprendenti, e forse si lavano poco (o troppo, se ossessionati dagli odori in senso opposto).
Insomma. Per concludere, dato che già sento che vi lamentate perché l'ho fatta troppo lunga. Non bisogna vivere per piacere, ma per il piacere, e procurarsene il più possibile finché ci è possibile. E fate sesso con chi condivide il vostro modo di stare a tavola. Ci sono ben più alte probabilità di intesa.

venerdì 9 marzo 2012

Anni '80...per non dire altro.

Io gli anni '80 li ho vissuti, tutti tutti.
Ma ero piccola (non che ora sia altissima...), essendo nata nel 1980, quindi li ho vissuti facendomeli entrare nella pelle senza capirli. Sono una figlia di quegli anni e come ogni figlia, li capisco solo ora, raggiunta l'età della ragione. Ragione...sì vabbè, se poi vogliamo discutere sulla veridicità di questa espressione si apre un altro capitolo e non parlo degli anni '80.
Grazie ad un utente twitter, mi sono ritrovata a pensare ai Big Babol. Credo che se oggi riesco a masticare carne dura come cuoio, a serrare la bocca per evitare di dire cose che non dovrei, o a sganasciarmi come un serpente, è grazie all'allenamento fatto con quelle gomme da masticare. Ve lo ricordate poi che bolle si riuscivano a fare?? Quanto era più bello... E i sapori... Impazzii quando uscirono quelli con la pappetta scoppiettante dentro.
Degli anni '80 ricordo anche il mio giradischi, ed il primo 45 giri che mi comprò mia madre che non fosse di un cartone animato: Luis Miguel - Noi Ragazzi di Oggi.

Poi uno si domanda perché sono cresciuta così...

Ricordo il mio primo poster pseudo-erotico, a 6 anni, in cameretta. Era una foto di Simon LeBon a petto nudo. Mia madre quando vide che l'avevo attaccata al muro andò su tutte le furie e me la fece staccare. Ci rimasi malissimo, ma credo che le girassero soprattutto per lo scotch sull'intonaco...
I miei anni '80 sono stati quelli del "Drive In", con Vito Catozzo e il paninaro (nonché il Tenerone...Piiiippo pippo pippooooo). Dei film trash tipo "Grandi Magazzini". Di "Colpo Grosso", che quando rimanevo a dormire dai compagni di scuola, lo guardavamo di nascosto e poi ridevamo con il naso per non farci sentire.
Sono stati anche gli anni in cui mia mamma la domenica mattina faceva le pulizie mettendo i vinili di Genesis e Alan Parsons Project. (e qui però si spiegano anche altre cose).

Ricordo con dolore la fine di quella decade con il grande Milan di Arrigo Sacchi ed il tridente olandese. Ricordo il sopraggiungere della pubertà e della prima fase di ormoni in subbuglio in contemporanea con gli anni '90... Le prime vere boyband ed il grunge, rispettivamente sostegno dei miei primi sogni erotici e dei miei primi disagi adolescenziali.

E poi mi trovo in fondo a questo post, a rileggerlo per correggere eventuali refusi (che non vedo mai e me ne accorgo solo dopo aver già pubblicato) e mi rendo conto di aver scritto una sfilza di banalità. Questi sono stati gli anni '80 di tutti, con qualche ricordo in più o in meno, con esperienze di vita leggermente diverse da collegare ad ognuno di questi fatti. E invece mi ribolle dentro tutta un'incazzatura che vorrebbe esplodere ma che io soffoco. Ecco. Forse ho scritto un post così poco personale perché se oggi mi apro puzzo di acredine, rabbia e delusione.
Quindi tenetevi questa pappardella sugli anni '80. Anzi, se avete da aggiungere cose, fate pure. Scarabocchiateci pure sopra.